Naturopatia: cos’è, significato, funziona davvero?
Contenuti nascondi Naturopatia: definizioni Naturopatia: l’approccio “tevvaro” (ossia, della TEV, Tecnica Energo – Vibrazionale) Naturopatia: significato e origini storiche Naturopatia: funziona davvero? Naturopatia: definizioni La naturopatia è una metodica che prende in esame la medicina popolare e che permea i suoi principi su un fulcro che è quello del Vitalismo. Ci sono vari approcci che…
Naturopatia: definizioni
La naturopatia è una metodica che prende in esame la medicina popolare e che permea i suoi principi su un fulcro che è quello del Vitalismo.
Ci sono vari approcci che permettono al naturopata di valutare il Vitalismo. Ad esempio, per chi si specializza in Iridologia, uno degli elementi importanti dell’iride umana da valutare nell’analisi iridologica si chiama OPI, ovvero l’Orlo Pupillare Interno, che determina il livello di vitalità del soggetto.
Più vitalismo il soggetto possiede, migliore è la sua capacità di risposta agli stimoli esterni o interni.
Il naturopata, nel primo incontro, normalmente individua la costituzione energetica del soggetto che ha di fronte e la diatesi.
Per costituzione si intende il complesso dei caratteri morfologici, fisiologici e psicologici di un soggetto derivanti in gran parte dall’ereditarietà e poco inflenzatii dall’ambiente, in grado di determinare la sua capacità adattativa.
Per diatesi s’intende la predisposizione a manifestare certe patologie, una sorta di caratteristica latente che cambia con l’avanzare del tempo a mano a mano che si riduce il vitalismo e aumenta l’infiammazione di fondo, è associabile al miasma.
Sfogliando alcune delle definizioni ufficiali della parola “Naturopatia” troviamo ad esempio questa che la descrive come: “Indirizzo terapeutico che rifiuta l’impiego di farmaci di origine chimica a favore di trattamenti e di rimedi naturali.”
Potrebbe essere piuttosto precisa, ma come tutte le definizioni non accoglie le sfumature, che nella natura umana sono sempre presenti, e spesso molto importanti.
Innanzitutto va detto che, anche se il Naturopata (ossia la figura professionale che si avvale della Naturopatia) utilizza per lo più strumenti e tecniche diverse dai farmaci cosiddetti “allopatici”, ossia i farmaci convenzionali, non è sempre contrario al loro utilizzo tout-court.
Infatti, molto spesso, chi esercita la Naturopatia ha anche studiato la medicina convenzionale, ed è quindi medico autorizzato alla prescrizione di farmaci.
Non è raro trovare chirurghi o altri specialisti della Medicina cosiddetta tradizionale, che hanno studiato anche discipline appartenenti al mondo della Naturopatia e che le integrano nel loro approccio alla cura del paziente.
Naturopatia: l’approccio “tevvaro” (ossia, della TEV, Tecnica Energo – Vibrazionale)
Come si innesta la metodica ideata da Roberto Zamperini all’interno del campo della Naturopatia, e come si integra con essa?
La TEV, come sappiamo, si basa sull’assunto imprescindibile che esistono le Energie Sottili.
Il concetto di energia sottile è arcaico come le sue applicazioni, e ci arriva sia dalla tradizione orientale che da quella occidentale.
La TEV esprime una sintesi tra queste due correnti, e ci limiteremo a menzionare le definizioni più conosciute quali: Prana, Chi, Ki in Oriente, e Forza Vitale, Orgone, Energia Quantica in Occidente, tutti sinonimi del termine “energie sottili”.
In realtà, applichiamo ed utilizziamo le energie sottili molto più di quanto non crediamo, e scegliamo di curarci con sistemi e metodiche il cui fulcro è proprio la valutazione, l’equilibrio e l’incremento del corpo bioenergetico.
Tra queste troviamo: l’agopuntura, l’osteopatia, la craniosacrale, i fiori di Bach, la riflessoterapia, lo shiatsu, l’auricolterapia, la naturopatia, l’iridologia.
L’Agopuntura Cinese è forse la tecnica terapeutica più nota tra quelle tradizionali. Nonostante le polemiche che i detrattori suscitano, perfino il WHO o World Health Organization nel 2003 ha pubblicato un’analisi e un resoconto delle prove cliniche controllate scientificamente sull’Agopuntura.
Titolo di tale analisi è stato:
Acupuncture: Review and Analysis of Reports on Controlled Clinical Trials “Diseases, symptoms or conditions for which acupuncture has been proved – through controlled trials – to be an effective treatment”
Potremmo includere tutte queste Tradizioni nel cosiddetto Vitalismo, che abbiamo nominato all’inizio di questo articolo, una dottrina (che da sempre si oppone al materialismo e al meccanicismo) che sostiene esistere, accanto al corpo fisico, anche un corpo d’energia che del primo sarebbe il responsabile, la memoria delle funzioni, la guida.
Oggi, volendo usare una locuzione di uso comune, diremmo che tale corpo d’energia è il know-how, il software del corpo fisico. E nel paragrafo finale troveremo anche la scoperta straordinaria dei biofisici, che hanno confermato l’esistenza di ciò che era già noto (seppure in altri termini) nelle culture antiche.
Naturopatia: significato e origini storiche
L’etimologia del termine “naturopatia” deriva dalla crasi tra il latino “Natura” e il greco “pathos” (sentimento, empatia, sofferenza) dando quindi origine alla parola che oggi conosciamo e che appunto potrebbe essere tradotta come “empatia con la Natura”.
Le origini di questa disciplina possono essere trovate nella medicina del XVIII e XIX secolo, e nelle correnti e metodiche già nominate, ma le vere radici vanno riportate almeno al IV secolo a.C, ossia a circa 2500 anni fa, precisamente ad Ippocrate (il cui famoso “giuramento” viene solennemente pronunciato tutt’oggi dai medici al momento dell’iscrizione all’Albo), e il cui “Primum, Non Nocere” (Prima regola: non arrecare danno) sembra a volte essere stato dimenticato.
Ippocrate, medico e igienista greco vissuto dal 460 al 375 a.C., è quindi probabilmente il Padre della moderna Naturopatia (con i dovuti adattamenti all’epoca contemporanea).
Inoltre, all’interno della branca definita “Naturopatia” troviamo molteplici approcci di osservazione, conoscenza, e cura degli esseri viventi, la maggior parte dei quali sono in uso da secoli, con soddisfazione dei milioni di pazienti che vi si rivolgono, sia in Italia che in tutto il mondo, e che hanno trovato riscontro e “spiegazione” anche dalla scienza ufficiale, come vedremo più avanti.
Abbiamo già nominato la MTC (Medicina Tradizionale Cinese), la Bioenergetica, l’Omeopatia, l’Agopuntura, l’Ayurveda, l’Iridologia e molti altri.
Il Naturopata è quindi un professionista che, a seconda delle proprie conoscenze e competenze, e mantenendo un approccio globale al “paziente” (per non usare il termine “olistico”, piuttosto inflazionato negli ultimi tempi) utilizza tecniche non invasive per ristabilire la salute e soprattutto stimolare le capacità di auto-guarigione dell’organismo.
Naturopatia: funziona davvero?
Questo insieme di pratiche sono sempre più diffuse e più accettate, lo sappiamo tutti, all’estero più che in Italia, dove esistono molti detrattori che le considerano deliri newage antiscientifici.
Molti hanno tentato di dare spiegazioni riguardanti il Qi e il prana razionalizzando, dicendo che si tratta del respiro oppure del flusso sanguigno.
Alcune attinenze ci sono, (anche perché la Natura e l’energia in generale tendono a lavorare in coerenza, quindi mantenendo un’uniformità di sistemi e modalità esecutive, se così vogliamo dire).
Ma in realtà i biofisici hanno spiegato il fenomeno da decenni, descrivendo quelli che vengono chiamati biofotoni.
Che cosa sono i biofotoni? I biofotoni sono una radiazione elettromagnetica che permea il nostro organismo, e permette di trasportare segnali elettromagnetici, cioè energia, informazioni, ai vari distretti del corpo che servono poi a organizzare le reazioni biochimiche nel nostro organismo.
Queste reazioni devono essere altamente coerenti, devono avere un elevato grado di organizzazione spazio-temporale, e devono essere fatte in modo sequenziale.
E quindi occorre qualcosa che consenta a queste informazioni di essere trasportate: occorre una rete bio-informatica ed energetica. I cosiddetti meridiani energetici della medicina cinese (che ritroviamo anche nella TEV) altro non sono che delle vere e proprie fibre ottiche, che scorrono all’interno dei nostri tessuti connettivi, e trasportano energia e informazione ai vari distretti del corpo per organizzare le reazioni biochimiche.
I biofisici hanno approfondito queste tematiche e hanno osservato l’esistenza dei meridiani energetici per decenni.
Ecco che quindi non si può più parlare di pratiche di confine, ma occorre iniziare a prenderle sul serio.
Lo stesso Nikola Tesla, definito “l’uomo che ha inventato il XX secolo”, colui che ha realizzato la prima trasmissione wireless della storia e inventato (tra le altre cose) la corrente alternata che ancora oggi utilizziamo, aveva capito che siamo “esseri di luce”, ossia che la materia di cui siamo fatti è un’espressione del campo elettromagnetico.
La scoperta poi delle onde scalari (magnetiche) del Prof. Konstantin Meyl dà una ulteriore conferma a quanto presunto e teorizzato da Tesla, ossia che i sistemi viventi utilizzano proprio queste onde scalari per trasportare energia e informazione senza attenuazione del segnale.
Il mezzo attraverso il quale queste informazioni si diffondono è chiaramente il sistema biologico, che è formato per la quasi totalità di acqua e di molecole assimilabili all’acqua (il 99%). Precisamente ci riferiamo alla cosiddetta acqua interfacciale studiata dall’ingegner G.H. Pollack, definita da lui stesso “quarta fase dell’acqua”, una sostanza altamente viscosa assimilabile ad un gel.
Ricordiamo anche le ricerche di Emilio Del Giudice e Giuliano Preparata sull’acqua coerente, basate sull’elettrodinamica quantistica, e quella di Masaru Emoto sulla memoria dell’acqua.
Attualmente invece abbiamo la ricercatrice neozelandese Vera Austin che addirittura è andata oltre la ricerca di Emoto, mostrando dei patterns cristallografici dell’acqua informata con vari stimoli, in grado di riprodurre rappresentazioni di figure concrete!
Non è questo il luogo per approfondire questo tipo di informazioni, ma puoi trovare molto di più a riguardo di questo specifico argomento nel libro dell’Ing. Alessio Angeleri: “Elettromagnetismo, le basi della vita” (T.R.U.Edizioni)”.
Tutto questo per ribadire che, anche se la cultura di massa non è ancora arrivata a conoscenza di queste informazioni e “conferme” da parte della scienza ufficiale più all’avanguardia, esistono studi ben precisi che confermano ciò che fu teorizzato da tutte le culture tradizionali millenni fa, sia in Oriente che in Occidente.
Come ogni cosa, l’atteggiamento migliore è quello di approfondire in proprio gli argomenti, le informazioni, e cercare di riconoscere ciò che davvero entra “in Risonanza” con il nostro sentire più profondo.
Senza prendere per buono tutto ciò che leggiamo o ascoltiamo, ma valutando con consapevolezza e capacità di discernimento le informazioni che riceviamo e che influenzano, forgiano, la nostra esistenza.