Energizzare l’acqua: acqua informata, programmata, energizzata
Contenuti nascondi Energizzare l’acqua: come, quando e perché Perché caricare l’acqua con l’energia Come caricare l’acqua con l’energia Perché caricare l’acqua con l’energia: altri sistemi Energizzare l’acqua: come, quando e perché Energizzare l’acqua: di cosa parliamo esattamente? Perché farlo, e soprattutto, come? Lo scopriamo in questo articolo, che ha l’audace pretesa di chiarire in modo…
Energizzare l’acqua: come, quando e perché
Energizzare l’acqua: di cosa parliamo esattamente? Perché farlo, e soprattutto, come? Lo scopriamo in questo articolo, che ha l’audace pretesa di chiarire in modo piuttosto esaustivo questi concetti.
Il nostro Pianeta, impropriamente chiamato “Terra”, è in realtà un geoide il cui elemento principale è proprio l’acqua.
E, sebbene questo elemento sia così largamente diffuso, le sue proprietà e caratteristiche sono ancora piuttosto sconosciute. Si pensi che solo da pochi anni è stato pubblicato uno dei libri da cui abbiamo attinto informazioni per questo articolo, chiamato “La Quarta Fase dell’Acqua”, che ha come sottotitolo “la scoperta scientifica più significativa di questo secolo”.
In quanto ad audacia, anche in questa affermazione non hanno lesinato! E lo stesso atto di energizzare l’acqua, ossia di “caricarla” di particolare energia, è anch’esso un atto audace e che richiede una buona dose di intentus, di Yi, di “pensiero creatore”.
Prima di affrontare l’aspetto strettamente tecnico che riguarda l’atto di energizzare l’acqua, di “prepararla”, di “programmare” l’acqua, vorrei però fare una veloce premessa per allinearci sull’elemento di cui stiamo parlando, e dare qualche informazione che forse non tutti conoscono.
Ricordiamo che, anche se siamo “fatti per circa i 2/3 di acqua”, ossia due molecole su tre di quelle che compongono il nostro corpo sono molecole di acqua, in realtà queste molecole sono così piccole, che se dovessimo contare ogni molecola del nostro corpo, scopriremmo che in realtà le molecole di acqua rappresentano il 99% delle molecole totali.
Incredibile, no? E – nota piuttosto divertente e particolare – proprio mentre sto ultimando la stesura di questo articolo (che ho protratto più a lungo di quanto avrei dovuto) mi accorgo che c’è stato un guasto ad una pompa dell’acquedotto cittadino, e che tutto il palazzo è senza acqua fino a che il guasto non verrà riparato.
Non male come “instant karma”, direi! Quasi uno “schiaffone educativo” per ricordarmi di completare questo articolo al più presto!
In realtà, questo episodio mi fa piuttosto riflettere su quanto diamo per scontata questa preziosissima risorsa, salvo poi ricordarci della sua importanza vitale quando questa viene improvvisamente a mancare.
Scherzi a parte, lo scrivente ha sempre avuto un rapporto particolare con l’acqua, fin da adolescente direi, tanto’è vero che anche nelle semplici uscite con gli amici, non mancavo mai di portare con me una bella bottiglia d’acqua per averla sempre a disposizione. Pur vivendo in una città dove non mancavano le fontanelle di acqua pubblica, ho sempre sentito un particolare legame con questo preziosissimo elemento, e mi fa molto piacere poter condividere queste informazioni e questa mia esperienza con l’acqua con il lettore.
Ma torniamo agli aspetti più specifici, in particolareil cosiddetto “comportamento sociale” dell’acqua, ossia tutti quegli aspetti che riguardano non la singola molecola di acqua, ma il comportamento di un insieme di molecole di acqua.
Questo aspetto è di particolare interesse, perché, se ci pensi, energizzare l’acqua vuol dire proprio agire su un gruppo di molecole, e non su una sola.
Ovviamente, non è questa la sede per approfondire questo argomento, ampiamente affrontato appunto nel libro succitato, oppure in questo video dello stesso Autore.
Ma è importante fare questa premessa perché, proprio la Quarta Fase dell’Acqua, chiamata acqua interfacciale, o acqua EZ (exclusion zone, zona di esclusione) è stata identificata come una forma di acqua a carica negativa e dalla capacità di trattenere l’energia e probabilmente l’informazione, allo stesso modo di una batteria. E, come una batteria, può successivamente restituire questa energia.
L’acqua EZ è una fase dell’acqua distinta dai tre stati tradizionali: solido, liquido e gassoso. Si trova generalmente a metà tra la fase solida e quella liquida, mostrando caratteristiche di entrambe. Il Dott. Pollack ha scoperto che si forma quando l’acqua è a contatto con superfici idrofile (ossia che attraggono l’acqua), come la cellulosa.
Oltre alla ricerca del Dr. Pollack, ricordiamo -tra le altre – anche quella del Prof. Emilio Del Giudice, fisico napoletano che, basandosi sulla teoria del campi quantici, ha ipotizzato l’esistenza di domini di coerenza dell’acqua di dimensioni inferiori al micron.
Ognuno di questi può contenere milioni e milioni di molecole. I legami tra le molecole d’acqua all’interno di questi domini possono essere paragonati a delle antenne che ricevono l’energia elettromagnetica dall’esterno, permettendo alle molecole d’acqua di utilizzare quest’energia per rilasciare elettroni e renderli così disponibili per le reazioni chimiche.
Perché caricare l’acqua con l’energia
Ora che abbiamo stabilito un minimo di basi “teoriche” condivise su cui è possibile lavorare, (anche se ci sono tante altre informazioni e ricerche che tralasciamo per motivi di spazio) possiamo passare alla parte davvero pratica e capire come energizzare l’acqua, come caricarla di energia in modo che abbia il più alto potere benefico per noi al momento del consumo.
Una domanda da farsi innanzitutto è: perché dovrei energizzare l’acqua?
Perché, se vivi nei pressi di una fonte, di una sorgente, dove l’acqua sgorga continuamente e liberamente, direi che nel tuo caso non c’è motivo di energizzare l’acqua, perché quella che hai a disposizione è già acqua viva, alcalina, in movimento e ricca di tutti i benefici della forma migliore di questo preziosissimo elemento.
Ma se, invece, hai l’abitudine di acquistare l’acqua al supermercato (magari nelle bottiglie di plastica), allora credo che tu possa beneficiare notevolmente di questa pratica.
Il premio Nobel per la medicina Albert Szent-György ha dichiarato: “la vita è acqua che danza al ritmo dei solidi”. Senza danza, non ci sarebbe la vita.
Di conseguenza, l’acqua che troviamo imbottigliata industrialmente è acqua “senza vita”, ferma da chissà quanto tempo all’interno delle bottiglie di plastica, esposte magari alla luce del Sole, che riscaldando i contenitori magari rilascia anche microparticelle. (Poi vedremo come invece, proprio la stessa luce del Sole può essere un modo per caricare energeticamente l’acqua).
Insomma, l’acqua imbottigliata, in generale, non è paragonabile all’acqua viva come potrebbe essere quella che scorre da una sorgente, o anche a quella del rubinetto, che magari ha altri tipi di “problemi”, ma comunque ha una vitalità senz’altro maggiore.
Nell’acqua “del sindaco” -seppur potabile praticamente in tutte le case italiane, spesso troviamo dei residui di sostanze chimiche, utilizzate anche come “disinfettante” per la stessa acqua, ma che in alcuni casi non la rendono proprio ottima. Ad ogni modo, è quasi sempre preferibile all’acqua imbottigliata, quanto meno secondo il parametro della vitalità.
Come caricare l’acqua con l’energia
Ecco che veniamo a uno dei modi per energizzare l’acqua, ossia quello di farla muovere, farla scuotere, “animarla” all’interno della bottiglia (magari di vetro, che è un materiale molto più sano e adatto a contenere questo elemento così prezioso).
La succussione, specie se effettuata con un intentus ben preciso, può avere l’effetto di energizzare l’acqua e farle riacquistare almeno parte della vitalità persa con lo stoccaggio all’interno di contenitori per tempo indefinito.
Parafrasando Leonardo da Vinci “il moto è causa d’ogni vita!” Quindi, diamo una mossa all’acqua per riattivare le sue proprietà almeno in parte.
Un altro modo per energizzare l’acqua è, come abbiamo accennato poco più su, la luce!
Lo spettro luminoso, in particolare la luce ultravioletta e infrarossa, può facilitare la formazione di acqua EZ, separando le cariche elettriche nell’acqua e rendendola quindi acqua caricata energeticamente.
Ecco che esporla per qualche ora ai raggi solari (rigorosamente in una bottiglia di vetro), ricordandosi sempre di stabilire un intentus benevolo nei confronti del contenuto, può mettere in atto il meccanismo di attivazione dell’acqua EZ e migliorare notevolmente le sue caratteristiche organolettiche.
In questa foto vediamo una bottiglia d’acqua posta a caricarsi: abbiamo i raggi solari, il Cleanergy (con memoria Legami e Booster), che convoglia energie sottili biodisponibili verso la bottiglia, e un disco dorato con inciso su la “Salutatio Solis” in latino.
Una fantastica combinazione di forme pensiero ed energie fisiche per energizzare l’acqua!
Una volta che si comprende il meccanismo e si intende informatizzare l’acqua, ossia caricarla di informazioni energetiche, per potenziarne il valore nutrizionale, basta scatenare la propria fantasia e le idee arriveranno copiose!
Dopo questo trattamento avremo una fantastica bottiglia di acqua energizzata, pronta a idratarci e a consegnare alle nostre cellule la carica energetica di cui si sono rese ricche.
Ecco un’altra prospettiva dello stesso momento:
In aggiunta all’utilizzo della luce e del movimento (in particolare dei vortici e delle spirali) per caricare l’acqua, ci sono anche altri sistemi, come la forma verbale, che altro non è che una forma pensiero condensata in suono.
Parole di benedizione e di amore, positività, ringraziamento, atteggiamento positivo e di cuore, possono influire positivamente sul carattere e la qualità energetica dell’acqua che stiamo per bere. Chiaramente, questo effetto sarà maggiore quanto più saremo in grado di garantire “Primo Raggio” alle forme pensiero generate e dirette all’acqua.
Perché caricare l’acqua con l’energia: altri sistemi
Oltre a questi sistemi, possiamo avvalerci anche di apparecchi elettrici come gli ionizzatori d’acqua, formati da camere di ionizzazione a piastre in metalli pregiati, che però hanno un costo abbastanza sostenuto, rispetto a questi sistemi sopra elencati, certamente più abbordabili.
Sono però un investimento da valutare, data l’importanza della qualità dell’acqua nella nostra vita, e in molti casi il loro costo può essere ammortizzato in breve tempo, se si pensa soprattutto ai soldi che si spendono per comprare l’acqua al supermercato, che come sappiamo, richiede anche un utilizzo smodato di plastica, materiale tutt’altro che salubre.
Lo scrivente ha personalmente acquistato qualche anno fa un apparecchio del genere, che utilizza in contemporanea ai sistemi mostrati nei paragrafi precedenti, dato che considerata l’importanza di questo elemento nella nostra “alimentazione”, è melius abundare quam deficere, specie se si tratta di caricare l’acqua di energie benefiche per la nostra salute.
Gli “attacchi” di energie congeste, interferenti endocrini, elettricità sporca, materiali inadeguati, sono innumerevoli, ed è quindi bene essere pronti a schermarsi e proteggersi al meglio, da qualsiasi punto di vista.
E, se il 99% delle nostre molecole sono effettivamente molecole d’acqua, quale punto di partenza migliore, per cercare di mantenerci sani e vitali, se non quello di trattare l’acqua che beviamo come una vera e propria “pozione magica” o “elisir di lunga vita”?