Chakra della gola o Vishuddha, il quinto chakra

Cosa rappresenta il quinto chakra?
Il quinto chakra, visto nel contesto tradizionale yogico e induista, rappresenta il Chakra della gola, o Vishudda.
Metaforicamente quindi, governa innanzitutto la Comunicazione.
Come saprai, se hai letto già qualcuno degli articoli di questa serie dedicata ai 7 “chakra tradizionali”, non sempre nella T.E.V. abbiamo la stessa corrispondenza della visione dei chakra normalmente condivisa in occidente.
Infatti nella T.E.V. il quinto chakra viene definito “Gola maggiore”, per differenziarlo da quello che troviamo subito sotto, nella fossetta giugulare, che è chiamato “Gola minore”, e che dipende dal primo, essendo questo uno dei 14 chakra principali.

Cosa blocca il quinto chakra? Perché si blocca il chakra della gola?
Il quinto chakra fa parte del Circuito Energetico principale, ed è collocato precisamente sul Canale energetico anteriore, attraversato dal flusso di energia discendente dall’alto.
Puoi approfondire qui tutto il Sistema Energetico principale e scoprire perché è così importante considerare questo aspetto, anche per rispondere a queste “domande”.

Come Ripulire il chakra della gola? Come attivare il chakra della gola?
La gola sovrintende le funzioni delle tiroidi e delle paratiroidi, della trachea, ed è, come abbiamo detto all’inizio, il chakra della comunicazione.
Colgo l’occasione proprio per ricordare un altro Principio fondamentale nell’approccio “tevvaro” all’analisi dei Sistemi energetici, e nello specifico i chakra: il Principio di Interazione Denso-Sottile.
Il Principio di Interazione Denso-Sottile ci dice che:
ciò che accade a livello denso su un sistema biologico (ad esempio, un urto ad un ginocchio, una contusione) provocherà un cambiamento anche al livello sottile corrispondente, ossia in questo caso al chakra del ginocchio (e a quello che governa entrambe le ginocchia, perché esiste anche uno che svolge quella funzione!)
E viceversa, quello che accade a livello sottile, influenzerà anche la parte densa, nelle modalità e nei tempi consentiti in proporzione alla “gravità” delle condizioni “fisiche-dense”.
In questo caso, ad esempio, abbiamo un ginocchio contuso.
Possiamo trattare con il Cleanergy il chakra del ginocchio (per non essere contaminati dall’eventuale energia congesta che troveremo al palming) o più semplicemente possiamo farlo con le mani, canalizzando e indirizzando energia vitale verso quel chakra specifico.

Potremo notare molto probabilmente una accelerazione del miglioramento dei sintomi di congestione-densa che si è trasformata anche in congestione-sottile.
A me personalmente è capitato più di una volta di utilizzare il Cleanergy (il mio è dotato anche di booster per aumentarne la potenza) per velocizzare la guarigione di contusioni anche piuttosto pesanti, e con ottimo successo.
Ma ne parleremo magari in un’altra occasione nello specifico.
Era importante introdurre questo Principio fondamentale, per chi non ne fosse ancora a conoscenza, dato che è quello che accompagna il concetto di Risonanza, altro punto cardine del lavoro sulle Energie Sottili.

Cosa blocca il quinto chakra? Perché si blocca il chakra della gola?
Essendo il chakra della comunicazione, e secondo il principio di interazione denso-sottile appena visto, il chakra della gola può risentire della impossibilità di comunicare correttamente, nella vita di tutti i giorni.
Potrebbe essere che siamo in una situazione, in un rapporto, relazione lavorativa o sentimentale, familiare, in cui non ci sentiamo ascoltati, compresi, e quindi il nostro stesso atto del comunicare potrebbe risentirne.
Si dice che la funzione crea l’organo, quindi, se non esercitiamo qualsiasi delle nostre funzioni, prima o poi la perdiamo (o quantomeno ce la ritroviamo di scarsa abilità).
Va anche sempre contestualizzato il sistema energetico in analisi, all’interno della sua rete di contatti, ossia tutti gli altri chakra dai quali eventualmente è dipendente, o ai quali è collegato.
Tanto è vero che, un trattamento base T.E.V. che si impara ad eseguire già al Corso di Primo Livello, si chiama Trattamento Sistemico e include non solo i 14 chakra principali, ma anche altre ghiandole, organi e procedure atti a ripristinare un equilibrio ideale tra le varie parti di tutto il sistema energetico.
L’efficacia del trattamento, operato già con il Mini-Cleanergy, che viene dato in dotazione, dipende anche dalla capacità dell’operatore di sentire e conoscere gli organi e i chakra sui quali sta lavorando secondo la procedura.
Per questo, per rispondere alla domanda “cosa blocca il quinto chakra?” secondo la T.E.V. bisogna sempre analizzare, testare con il palming, e infine operare per ripristinare un equilibrio ideale.
Come curare il chakra della gola?
Il quinto chakra, o chakra della Gola, è molto sviluppato negli insegnanti, ma anche negli artisti, perché ha a che fare direttamente con la creatività.
E qui mettiamo anche una piccola nota a margine, che può essere di aiuto e suggerimento, anche proprio in base al principio di Risonanza che abbiamo introdotto poco fa.
Il quinto chakra ha una particolare simpatia, un collegamento particolare, con il chakra sessuale, il chakra che si trova sul pube.
Parliamo di un altro chakra anch’esso importante nella comunicazione, e soprattutto negli atti creativi.
Non solo gli atti specifici dell’attività e riproduzione sessuale, ma anche in tutti quegli atti creativi che fanno parte della dimensione più mentale.
Gli artisti, i pittori, gli scultori, i musicisti hanno questo chakra molto, molto, molto attivo.

Ecco che, proprio in base a ciò che abbiamo appena detto, la pratica di attività che richiedono creatività, immaginazione, fantasia, e che quindi sviluppano queste qualità, possono essere di aiuto nel lavoro di “sbloccare”, “ripulire” questo chakra così centrale nel nostro mondo, proprio nell’era della comunicazione.
Quindi soprattutto cantare (o prendere lezioni di canto), suonare uno strumento, dipingere, sono tutte attività che stimolano le funzionalità specifiche governate dal quinto chakra, e di conseguenza, ne riabilitano le qualità.
È importante inoltre, per aumentare gli effetti positivi di ciò che facciamo con uno scopo ben preciso, tenerlo bene a mente anche nel momento di svolgimento delle nostre azioni.
Intendo dire, è importante conferire un’intenzione ben precisa a tutto ciò che facciamo, e in particolare a delle azioni che intraprendiamo con lo scopo di “migliorare” certe condizioni.
Nel mondo del fitness, ad esempio, ultimamente si sente parlare sempre più spesso di Mind-muscle connection ossia di connessione mente-muscolo, da mantenere durante gli esercizi ai pesi, per ottimizzare i risultati.
È quello che nelle Tradizioni antiche si chiama in latino intentus, in cinese Yi, etc.
Come spesso accade, tocca farci “ricordare” da oltreoceano dei concetti che sono nati e hanno abitato per millenni in questa parte di mondo.
Quindi, per concludere, è bene ricordarsi lo scopo con cui si sta facendo qualcosa, non solo per viverla in modo intenso e profondo, com’è giusto che sia, ma anche per mettere in risonanza il Principio di Interazione Denso – Sottile in modo vibrante e ancora più efficace!