Chakra del terzo occhio: Ajna, il sesto Chakra

Chakra Ajna - chakra del terzo occhio?
Chakra Ajna chakra del terzo occhio?

Cosa significa Ajna, che secondo la T.E.V. NON È il chakra del terzo occhio?

Chakra del terzo occhio: Ajna, il sesto Chakra

Partiamo subito dall’etimologia della parola che viene usata per rappresentare il sesto chakra, che si conserva anche nella T.E.V. (Tecnica Energo – Vibrazione) e che è Ajna, che in sanscrito vuol dire “percepire”.

Questo significato è chiaramente legato agli aspetti caratteristici di un chakra davvero importante (facente parte del Circuito dei 14 chakra principali della T.E.V.) e del quale nei prossimi paragrafi sveleremo le funzioni e peculiarità.

Ma prima una doverosa precisazione, soprattutto se è la prima volta che “capiti” su questo sito: la T.E.V. (oltre a essere un marchio registrato del C.R.E.S.S. – Centro Ricerche Energie e Sistemi Sottili) e il suo lessico, atto a rappresentare l’Architettura del Sistema Sottile, sono il risultato della ricerca di decenni, in primis del Fondatore Roberto Zamperini e di sua moglie Sonia Germani Zamperini. 

Ricevendo anche aiuto nella sperimentazione da parte di vari collaboratori, che nel tempo li hanno affiancati e supportati in vario modo, è stato strutturato un lessico ben preciso, resosi necessario man mano che gli esperimenti procedevano, a diversi livelli e “dimensioni”.

Non uso questo termine a caso, dato che un assunto fondamentale per approcciarsi alla T.E.V. è che l’Uomo è un Essere Multidimensionale.

I termini Energie Sottili, Corpi Sottili, insieme a molti altri, sono stati introdotti per la prima volta e perciò “sdoganati” in Italia proprio da Roberto Zamperini, già più di 30 anni fa.

Libri Edizioni C.R.E.S.S.
Libri Edizioni C.R.E.S.S.

Questo va detto a onor di cronaca, e non per vanteria, in modo da rendere edotto il lettore del fatto che – sebbene nel corso degli anni ci siano stati molti “spin off”, o personaggi che hanno ricalcato le orme della ricerca zamperiniana, senza tuttavia rendere riconoscimento – la storia di questa disciplina olisticaha radici profonde e decenni di consolidata presenza sul mercato, italiano ed europeo.

A cosa serve il sesto chakra, generalmente chiamato “chakra del terzo occhio”?

L’Ajna è collegato allo Stato cerebrale di coscienza Beta, con un range che va dai 12 ai 35 hertz. 

Il cosiddetto “sesto chakra” della tradizione yogica quindi rappresenta la veglia, l’attenzione, la consapevolezza verso la realtà esterna. 

È anche il chakra -e qui parliamo della dimensione non biologica chiaramente- che manifesta l’io nella realtà esterna. 

Viene anche detto il “chakra del potere“, e qui sulla parola “potere” spendo due parole. 

C’è il potere con la p minuscola e il Potere con la P maiuscola. 

Il potere con la p minuscola è il potere che viene promosso, che viene ricercato attraverso dei movimenti egoici.

L’ego, comunque, non è un demone. È l’energia che ci fa muovere e che ci fa andare incontro verso il non-Io. È comunque un processo necessario affinché l’uomo trovi la motivazione per fare delle azioni. 

Quindi non ne parliamo con giudizio, assolutamente, o con un’accezione negativa. 

Poi c’è un Potere, invece -quello con la P maiuscola- che è dato invece da una profonda conoscenza di sé stessi. Quando questa conoscenza è così intima, avviene uno scatto, un qualcosa che sembra magico, e che forse qualcuno di noi può aver provato in alcuni momenti della sua vita: la capacità di essere assolutamente INinfluenzabile

Cioè: nessuna realtà esterna, o stimolo esterno può far cambiare l’intentus, la volontà, che viene diretta verso l’esterno per creare la realtà esteriore.

Quello è il vero potere, e l’Ajna è un chakra eletto, diciamo così, per poter esprimere questa azione della volontà nella realtà. 

Dal punto di vista biologico è il chakra che sovrintende all’ipofisi, all’ipotalamo, ai neuroni e insieme al suo omologo posteriore -la Nuca- sovrintende alla funzione visiva.

I 14 Chakra Principali secondo la T.E.V.

Come attivare il sesto chakra?

Se hai già letto qualcuno degli articoli di questa serie sui chakra tradizionali, saprai che ci sono molti sistemi per “ripulire” e “riattivare” dei chakra specifici.

Bisogna però sempre considerarli come “parte” di un sistema più complesso, una vera rete di collegamenti che si influenza man mano che consente all’energia di scorrere.

Ad ogni modo, oltre ad usare uno degli strumenti che il C.R.E.S.S. ha progettato e realizzato, come il Cleanergy, che si utilizza già dal Primo Livello T.E.V. per realizzare il Protocollo Sistemico di Pulizia dei 14 chakra principali, abbiamo anche altre risorse sempre a portata “di mano”, è proprio il caso di dire!

Infatti, per attivare il Chakra Ajna, e di conseguenza lo stato di attenzione, quindi lo Stato Beta di coscienza, si può praticare il mudra realizzato da pollice e indice.

Facendo toccare infatti le punte dei polpastrelli di queste due dita, chiudiamo il circuito energetico che attiva proprio questo chakra, mettendo in collegamento i relativi chakra secondari corrispondenti presenti sulle punte delle dita.

Mudra Stato Cerebrale Beta - Chakra Ajna chakra del terzo occhio?
Mudra Stato Cerebrale Beta – Chakra Ajna chakra del terzo occhio?

Molto spesso si vedono foto di persone in meditazione che mantengono le mani in questa posizione di mudra, e tenendo allo stesso tempo gli occhi chiusi.

In realtà, chiudendo gli occhi, si attiva un altro chakra “antagonista” dell’Ajna, e collocato poco più sopra: il Chakra Frontale.

Nella T.E.V. lo definiamo “antagonista” dell’Ajna nel senso che, se è attivo l’uno, diminuisce di attività l’altro, e viceversa.

Occhi aperti: Ajna. Occhi chiusi: Frontale. Ma ne parleremo in un altro momento.

Come faccio a sapere se ho aperto il terzo occhio?

Voglio ora cogliere l’occasione per rispondere a questa “domanda” che risulta essere piuttosto comune tra chi si avvicina al mondo delle Energie Sottili, dei “chakra” e di una certa spiritualità, per così dire.

Ebbene, come rispondiamo spesso, anche questa domanda è mal posta.

L’Architettura Sottile teorizzata prima, e identificata poi, dalla T.E.V. non associa il chakra Ajna con il Terzo Occhio, locuzione che il più delle volte viene utilizzata in senso metaforico.

Bisogna stabilire innanzitutto cosa voglia dire “aprire il terzo occhio”.

Se per questa immagine intendiamo il fatto di avere una visione più approfondita, più nitida, più “centrata”, allora questo si allinea perfettamente con l’idea che c’è dietro la T.E.V., ossia il fatto che l’Uomo è un Essere Multidimensionale e la Ricerca sui rapporti che esistono tra tutte queste Dimensioni, è un Percorso infinito.

Uomo, Essere Multidimensionale - Chakra Ajna
Uomo, Essere Multidimensionale – Chakra Ajna

E uno degli Strumenti più immediati che abbiamo a disposizione per esplorarle è il Palming, attraverso il quale possiamo di volta in volta “interfacciarci”, accedere nel vero senso della Parola, a queste dimensioni.

Una volta che si sperimenta in modo diretto e inequivocabile che esiste un’infinita parte dell’Universo che non vediamo ma che possiamo percepire con altri sensi, anzi con il Senso del Palming, non si può più tornare indietro, alla “versione precedente”.

Ecco come potremmo racchiudere e avvicinare la T.E.V. con “l’apertura del Terzo Occhio”. O meglio, il Sesto Senso del Palming.

Trovi in questo articolo un esercizio per imparare immediatamente a usare questo Strumento di Percezione straordinario.

Come praticare il mudra per attivare l’Ajna 

Dunque, ritornando al nostro mudra, opponendo il pollice all’indice, inviamo, attraverso il Chakra Basale, energia all’Ajna in un continuum

Cosa comporta questa operazione? 

Un’attivazione dell’Ajna. 

Abbiamo detto che l’Ajna è un chakra particolare, ed è collegato allo stato di coscienza beta. 

Questo Stato cerebrale, questo range di frequenze è il più diffuso nella nostra società. 

E nel momento in cui viene sovra utilizzato, può comportare a lungo termine una sovra stimolazione dell’attenzione, alterando alcune funzioni di determinati chakra e di determinati organi, ad esempio le ghiandole surrenali.

Quindi, un utilizzo smodato dello stato di coscienza beta comporta a lungo termine una simpaticotonia, cioè una dominanza del Sistema Simpatico rispetto al Parasimpatico, e aumenta in questo modo lo stress “non ormetico”, ossia va a consumare lentamente ma costantemente le nostre energie, in tutte le dimensioni!

Gli stati di coscienza durante la giornata dovrebbero alternarsi continuamente. Si dovrebbe passare dal beta allo stato alfa di maggiore rilassamento, in modo da abbassare la produzione delle onde cerebrali. 

Mentre nello stato di coscienza beta viaggiamo tra i 12 e i 35 hertz, nello stato di coscienza alpha (quello nel range immediatamente inferiore) le onde cerebrali, iniziano a diminuire di frequenza. 

Fiore di Loto - Chakra Ajna
Fiore di Loto – Chakra Ajna

E se avessimo a disposizione un elettromiografo vedremmo appunto un rallentamento di questi cicli di onde all’interno di un intervallo di tempo.

Dunque, questo sta a significare che ci stiamo rilassando. Lo stato di coscienza alfa è lo stato del primo rilassamento, di una propriocezione. Quindi la consapevolezza, dalla realtà esterna, passa alla realtà interna.

È in questo stato di coscienza che assimiliamo ciò che mangiamo, ma non solo: assimiliamo anche gli eventi, assimiliamo ciò che abbiamo imparato, ciò che abbiamo assorbito, anche a livello di informazioni, durante l’arco della giornata.

È lo stato di coscienza che si attiva naturalmente quando chiudiamo gli occhi, “abbassando” l’attività dell’Ajna, e aumentando quella del Chakra Frontale, subito sopra di esso.

Per approfondire tutta l’Anatomia Sottile nel dettaglio, puoi continuare a leggere gli articoli di questo blog, e dare un’occhiata al comparto editoriale del C.R.E.S.S., ricco di approfondimenti su tutto il mondo delle Energie Sottili.