Come sentire la propria Energia
Contenuti nascondi Come sentire la propria Energia: la visione dei popoli tradizionali Perché e come sentire la propria Energia e quella intorno a noi Come sentire la propria Energia: il palming Come sentire la propria Energia: il concetto di “carico” e “scarico” Come sentire la propria Energia: la visione dei popoli tradizionali A proposito di…
Come sentire la propria Energia: la visione dei popoli tradizionali
A proposito di “come sentire la propria Energia”, voglio sottoporti uno scritto letto in rete proprio ieri, e attribuito a tale Rebecca Wildbear, che parla di un noto antropologo.
Lo faccio per farti riflettere su quanto il cosiddetto “uomo moderno” si sia allontanato dalla Natura e dalle sue Leggi, sia dal punto di vista fisico che spirituale, e quanto tutto ciò sia, a mio parere, un enorme limite in termini di vera evoluzione.
I risultati che si possono osservare nella società occidentale contemporanea sono sotto gli occhi di tutti.
Lo “Scientismo” (ben lontano dalla Scienza, che dubita e ricerca costantemente) pervade la nostra cultura con un materialismo esacerbato a livello parossistico, e non lascia spazio al 96% dell’Universo che, ricordiamolo è formato da materia invisibile, come afferma il fisico Rolf Landua.
I popoli tradizionali, all’oscuro di queste ricerche contemporanee, ne erano però ben consapevoli, come conferma quanto segue:
“Nel mondo perduto del Kalahari, Laurens van der Post scrive di vivere tra i boscimani del deserto del Kalahari e descrive quanto fossero scioccati dal fatto che non riuscisse a sentire le stelle.
All’inizio pensavano che stesse scherzando o mentendo. Quando si sono accorti che non poteva davvero sentire le stelle, hanno concluso che doveva essere molto malato e hanno espresso grande dolore. Perché i Boscimani sapevano che chi non sente la natura deve avere la malattia più grave di tutte.
Per quasi tutto il tempo che gli esseri umani sono stati sul pianeta, le conversazioni regolari oltre il confine della specie sono state una parte naturale della vita quotidiana.
Purtroppo, questo sembra uno strano invito nel nostro mondo d’oggi; la maggior parte delle persone ha difficoltà ad avviare una simile conversazione. Forse è perché fin da piccoli ci hanno insegnato a percepire la natura come separata, un oggetto senza vita, una merce. Questa percezione errata sembra essere alla base dei nostri mali culturali.
La capacità dell’umanità di percepire la senzienza della Terra è fondamentale per la nostra sopravvivenza e per tutta la vita sulla terra.
Il desiderio di stare in conversazione con la natura può catalizzarci. E forse anche il mondo naturale desidera questo rapporto con noi… ”
Credo che queste parole, in molti dei lettori, potranno suscitare delle memorie ancestrali, e riattivare il desiderio di una profonda connessione con l’Infinito, a prescindere dall’interpretazione che ognuno di noi possa avere di questa espressione.
Perché e come sentire la propria Energia e quella intorno a noi
“Se vuoi scoprire i segreti dell’universo, pensa in termini di energia, frequenza e vibrazione” –
Nikola Tesla
Ecco cosa affermava il più grande Genio del XX secolo in una sua celebre citazione.
Il “figlio della tempesta” ammetteva egli stesso di non essere l’autore diretto delle sue idee geniali che hanno rivoluzionato la tecnologia e la vita dell’uomo, ma affermava di ricevere queste informazioni quasi in forma di “visione”, e di attuarle poi successivamente, con la fiducia e certezza che avrebbero funzionato, e non come esperimenti dal possibile esito incerto.
Il suo scopo, inoltre, era dichiaratamente quello di rendere l’essere umano libero da uno dei suoi più grandi “problemi materiali”, e che a tutt’oggi è causa di guerre economiche e materiali: l’approvvigionamento di risorse energetiche.
Se pensiamo alle azioni dei grandi gruppi di potere economico-finanziario, sia tramite la propaganda a mezzo stampa di ideali spesso illogici, che tramite azioni puramente “fisiche” (vedi il famoso episodio del sabotaggio del gasdotto Nordstream, perfetto movente per l’aumento dei costi di approvvigionamento energetico scaricati ovviamente sugli utenti finali, noi cittadini), ci rendiamo conto più che mai del paradosso che ha visto il geniale e filantropico Tesla terminare i suoi giorni in estrema povertà in un sordido hotel di terz’ordine a New York.
Questo breve ma doveroso excursus era solo per sottolineare l’importanza che ha l’Energia nelle nostre vite, e di come la sua mancanza possa influenzare la qualità della nostra esistenza terrena (e non).
E per introdurre un concetto che approfondiremo, seppur brevemente, nel prossimo paragrafo: quello degli stati di coscienza (altrimenti dette frequenze cerebrali).
Secondo Nikola Tesla, quindi, abbiamo la possibilità, direi quasi la necessità, l’obbligo, se davvero vogliamo capire chi siamo e come è fatto il mondo che ci circonda, di comprendere come sentire la propria Energia e quella degli elementi intorno a noi.
E per farlo, è necessario essere in uno stato di coscienza ben preciso, e soprattutto ben lontano da quello in cui il nostro cervello è abituato a viaggiare per il nostro stile di vita del XXI secolo.
Puoi approfondire l’argomento in questo video dove Sonia Germani Zamperini introduce in maniera esaustiva l’importanza fondamentale di riuscire a modificare volontariamente il nostro stato di coscienza, e di come poter accedere alla possibilità di percepire energie di qualità e quantità diverse.
Come sentire la propria Energia: il palming
Sei sul blog ufficiale delle Energie Sottili in Italia, e perciò il primo strumento che ti consiglio di sviluppare è il palming, la tecnica che tutti coloro che si approcciano allo studio della TEV sono chiamati a padroneggiare.
Lo abbiamo già trattato in svariati articoli, dalla Guida introduttiva alle Energie sottili a questo articolo, quindi non andrò oltre, ma ti invito assolutamente ad approfondire questo pilastro fondamentale del Metodo TEV, che ti mette nelle condizioni in pochi minuti di iniziare a percepire le energie sottili, sia del tuo campo energetico (quindi, quello emesso dal tuo corpo) sia da quello delle entità energetiche che ti circondano.
Noterai come il primo passo sarà quello di porsi nello stato cerebrale più adatto, a ritmo basso, (dallo stato alfa in giù), proprio come molto probabilmente si trovava lo stesso Nikola Tesla quando riceveva le “informazioni” dall’Alto.
Sappiamo infatti, che durante la notte, mentre dormiamo, si attiva naturalmente il Canale Celeste, collegato allo stato cerebrale Theta-Delta, e in questo modo si favorisce la ricezione di informazioni letteralmente “dall’alto” (dal Cielo, appunto).
Ecco perché la saggezza popolare ci dice che “la notte porta consiglio”!
Possiamo autoindurci uno stato Theta-Delta attraverso la pratica di un mudra, ossia di un particolare circuito energetico con le dita delle mani, che consiste del contrapporre il pollice (come in tutti i mudra) al medio e anulare, rispettivamente responsabili dell’attivazione dello stato cerebrale Theta e Delta.
Prova a sederti in un posto tranquillo, ascoltare il respiro, chiudere gli occhi e praticare questo mudra, magari partendo da quello dello stato alfa (che si pratica con il pollice e l’anulare) e poi ascolta cosa succede!
Come sentire la propria Energia: il concetto di “carico” e “scarico”
“Il moto è causa d’ogni vita” Leonardo Da Vinci
In questa affermazione c’è tanto anche di Medicina Tradizionale Cinese (MTC), con il concetto di “Qi stagnante”, ovvero di energia stagnante, ferma all’interno dei canali energetici di cui è composto il nostro corpo sottile.
Ma, da un punto di vista molto più pratico, posso farti un esempio che quasi sicuramente avrai vissuto in prima persona.
Quante volte, magari dopo una giornata di lavoro, specie d’inverno quando fa buio alle 4 del pomeriggio, ci sentiamo stanchi ma abbiamo il nostro allenamento in palestra, o del nostro sport preferito, e vorremmo solo stravaccarci sul divano per riposare…
Ma facciamo un piccolo sforzo per onorare l’impegno che abbiamo preso, e una volta terminato l’allenamento ci sentiamo in realtà rinvigoriti e più carichi di prima!
Tutto questo accade proprio perché abbiamo messo in circolo energia, che in questo modo si riattiva e inizia ad alimentare tutto il sistema.
Potremmo in realtà discutere di quanto sia effettivamente “salutare” allenarci in serata (non si dovrebbe farlo dopo le 19 o poco più, per non alterare a livello endocrino il nostro ritmo circadiano, ma questo è un altro discorso).
Ad ogni modo, ci fa rifletter su quanto in realtà, molto spesso, sebbene siamo apparentemente “scarichi” di energia, in realtà questa è solo “bloccata”, stagnante, e si rivela un peso anziché una risorsa.
A proposito di scarico, inoltre, non dobbiamo dimenticarci, oltre che del Canale Celeste, anche del Canale Tellurico (ossia collegato all’Energia della Terra) grazie al quale possiamo appunto scaricare un eccesso di energia stagnante, spesso congesta, che si accumula all’interno del nostro campo energetico e che è causa del nostro sentirci “stanchi” e scarichi.
Possiamo farlo, anche in questo caso con il mudra Theta-Delta che abbiamo descritto più su, e magari accompagnandolo a una pratica di earthing, un inglesismo per indicare il fatto di mettersi scalzi a piedi nudi a contatto con la terra, magari in un prato bagnato che aumenta la conduttività.
Questa pratica è stato provata essere ottima anche per regolarizzare la frequenza cardiaca e scambiare ioni negativi (i “nemici” dei radicali liberi ossidanti) con il nostro corpo, con tutta una serie di benefici per la salute.
Anche qui valgono le indicazioni del punto precedente: prova a sederti in un posto tranquillo, ascoltare il respiro, chiudere gli occhi e praticare questo mudra, magari partendo da quello dello stato alfa (che si pratica con il pollice e l’anulare) e poi ascolta cosa succede!
Buona pratica!